Il Fascino del Vino Israeliano: Tra Storia Biblica e Innovazione Contemporanea

Dalla viticoltura antica alle moderne aziende vinicole: come Israele è diventato un polo emergente nel mondo del vino, combinando tradizione millenaria e avanguardia enologica.

Il vino è prodotto in Israele da più di 5.000 anni. Ci sono migliaia di siti archeologici con antiche cantine sparse in tutto il Paese e numerose testimonianze dell’antica industria del vino sono ben documentate nei libri di storia. Il primo israeliano a libare con un calice di vino, almeno stando alla Genesi, fu Noé sul Monte Ararat intorno al 2500 avanti Cristo e ne restò così inebriato da piantare subito un vigneto. “E Noè iniziò ad essere un agricoltore; e piantò una vigna; e bevve del vino e divenne ubriaco” (Genesi 9, 20- 21). Del resto, secondo la Bibbia, quella a base di uva era la bevanda prediletta, utilizzata anche in medicina. Rispetto al vino biblico, però, quello contemporaneo è decisamente più raffinato, come attesta l’apprezzamento di cui i vitigni israeliani godono. Il nuovo periodo del vino ha avuto inizio intorno alla fine del 19° secolo con la costituzione della cantina Zion nel 1848 e della cantina Carmel nel 1882, ma la qualità del vino è rimasta povera fino alla metà del 1980. Con la creazione della cantina Golan Heights nel 1983, seguita da una grande crescita di cantine piccole e grandi, la qualità è cresciuta e oggi i vini israeliani sono in prima fila in termini di qualità e innovazione. Israele non è divisa in zone vinicole ufficiali, ma è abitudine fare riferimento a 7 grandi aree: le alture del Golan, la Galilea, le montagne Shomron, le montagne della Giudea, la valle di Ella e Lakish, l’alta zona costiera e il deserto del Negev. Il clima in Israele si differenzia e varia da zona fredda al nord, con clima equivalente al nord Italia e alla Francia, a parti che sono più calde e molto simili al Sud dell’Italia, alla Francia meridionale e alla Spagna. Israele produce più di 65 milioni di bottiglie l’anno da circa 400 aziende vinicole. L’Università di Ariel è riuscita a riprodurre il vino così come era descritto nella Bibbia, ed è la strepitosa cantina della famiglia Recanati che oggi lo produce: un bianco fruttato che trasferisce in sé tutti i sapori dei vigneti dell’area di Zichron Yacov, la strada del vino del nord di Israele, una delle zone più caratteristiche del Paese dove il famoso filantropo Edmond De Rothschild, conosciuto come il barone Rothshild – la prima persona di religione ebraica ad avere il titolo di baronetto – iniziò un’ampia coltivazione di imponenti vigneti. Successivamente il barone Edmond James de Rothschild decise di produrre uno Château Lafite kosher: la sua Carmel Winery è a tutt’oggi rinomatissima. A Zichron Yacov è possibile visitare il centro della “cultura” del vino che racconta la storia del vino israeliano degli ultimi 120 anni. Siamo non lontano dalla meravigliosa Cesarea, di romana memoria, oggi una zona così ricca per la coltivazione del vino da essere paragonata alla Toscana italiana. Anche la famiglia Montefiore di origine italiana è alquanto apprezzata per la produzione di qualità di vino di eccellenza, proprietaria a Jaffa di una winery boutique. Piacciono molto anche i vini della Barkan Winery di Hulda, prodotti in quella zona della Giudea che viene paragonata al Chianti d’Israele tra Gerusalemme e il porto di Ashdod, e tante sono anche le etichette di nicchia messe in commercio dalla Golan Heights Winery. Quest’area, insieme all’Alta Galilea, le colline sopra Gerusalemme, il Monte Carmelo e il deserto del Negev, hanno aumentato la produzione e arricchito la qualità di cabernet, suavignon, merlot, chardonnay, nebbiolo, sangiovese. Il crescente numero di vigneti e di aziende vinicole di alta qualità, situati in quasi ogni area del Paese, ha permesso di creare veri e propri itinerari turistici del vino. Come parte della regione del Mediterraneo, Israele abbiamo visto essere una delle più antiche zone al mondo di produzione di vino, e la vite è sempre stata una parte inseparabile della storia della Terra d’Israele; la vite è, infatti, il simbolo utilizzato dal Ministero del Turismo Israeliano sul suo logo. 

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